Se nel fine settimana hai assistito al famoso festival musicale britannico Glastonbury, potresti aver notato lo straordinario spettacolo della consegna di una pizza con un jetpack.
Lo spettacolo, orchestrato dall’azienda di pizza Domino’s, è stato presentato per la prima volta martedì pomeriggio tra gli spettatori sbalorditi del festival e ha coinciso con l’esibizione conclusiva del fine settimana: l’originale “Rocket Man” del leggendario musicista Elton John, che si è esibito sul palco della Pyramid domenica sera.
Sam Wilson di Domino’s ha dichiarato: “Quando ci siamo resi conto che era impossibile piazzarsi per servire le fette all’interno del festival, ci siamo ispirati all’headliner di quest’anno per lanciare il nostro esperimento di consegna rapida: è stato un po’ un gioco da ragazzi!”.
Il quadro generale
Il jetpack stesso, la prima tuta da jet brevettata al mondo, è un prodotto di Gravity Industries, che qualche anno fa ha collaborato con Ricoh 3D allo sviluppo di una struttura in polipropilene per il suo prodotto, progettato per dare vita al volo sovrumano.
Mark Dickin, responsabile della produzione additiva di Ricoh 3D, ha dichiarato: “Il polipropilene stampato in 3D è un materiale unico, forte, chimicamente resistente, leggero e flessibile. Consente ai produttori di realizzare prototipi nel materiale di utilizzo finale, il che ha dato a Gravity la libertà di progettazione per rendere il volo umano una realtà”.
“Il prodotto originale è anche riciclabile al 90%, leggero e flessibile, ma allo stesso tempo incredibilmente resistente: l’ideale per volare in cielo!”.
E ha aggiunto: “La tuta a reazione è la prova della tenacia dell’ingegneria. Spingendoci oltre i limiti della stampa 3D e del polipropilene, stiamo mostrando cosa è possibile fare quando si hanno le giuste competenze e l’ingegno”.
Il jetpack è già stato utilizzato per l’aviazione e l’addestramento al volo, per prove di ricerca e soccorso nelle zone rurali (Great North Air Ambulance Service) e per apparire in spot pubblicitari.
In una precedente intervista, il fondatore di Gravity Industries, Richard Browning, ha commentato: “La nostra collaborazione con Ricoh 3D ha dimostrato che tutto è possibile quando si fondono imprenditorialità e innovazione tecnologica.
“Ho sempre avuto una passione per le sfide insolite e per avventurarmi nell’ignoto, quindi è incredibile vedere il sogno prendere vita. Dal 2017 abbiamo costruito un’incredibile impronta globale e Ricoh ci ha permesso di trasformare un’idea ‘impossibile’ in qualcosa di realizzabile per la produzione”.
Cosa succederà ora?
Fortunatamente per i clienti di oggi, la produzione della tuta è rapida. In passato ci sarebbero volute più di due settimane per costruire manualmente la struttura della tuta in alluminio con rivetti e bulloni, ma grazie alla tecnologia 3D di Ricoh il tempo di stampa è di sole 24 ore e il tempo di assemblaggio passa da due settimane a due giorni.
Ricoh 3D è ansiosa di proseguire lo sviluppo dei componenti per la Gravity eSuit, contribuendo alla riduzione delle emissioni di carbonio e aiutando una serie di industrie.